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Legislazione regionale e nazionale in materia museale e culturale

Legislazione regionale e nazionale in materia museale e culturale (1963 - 1995)

21 unità archivistiche collegate

Serie

Consistenza archivistica: 2 buste e 5 volumi

La serie che corre dal 1963 al 1991 comprende le buste dalla n. 38 alla n. 39 e i volumi dal n. 40 al n. 44, e contiene documentazione relativa alle leggi statali e regionali inerenti all'ambito dei beni culturali e ambientali. Troviamo relazioni, studi e documenti preparatori svolti dalla Regione Toscana, inerenti alle competenze e alla conseguente attività legislativa attribuita alle regioni dalla modifica dell'art. 117 della Costituzione. Lo Stato, le Regioni ed gli Enti locali dovevano occuparsi della valorizzazione dei beni culturali ciascuno nel proprio ambito ma sempre mediante forme di cooperazione strutturali e funzionali concordate. La Regione si adoperò emanando leggi relative alla promozione e alla valorizzazione dei beni culturali, alle quali istituti e amministrazioni locali dovevano riferimento per ottenere contributi e finanziamenti, infatti tra le carte sono presenti richieste di contributi e finanziamenti regionali per opere di valorizzazione e promozione dei Castelli e piani e programmi relativi all’attività museale.
Tra le leggi si segnala anche la presenza della documentazione relativa alla proposta e alla realizzazione del Parco della Alpi Apuane, istituito con legge regionale n. 5/1985.
Di particolare interesse è la documentazione relativa alla proposta di legge 2091 dell’onorevole Valdo Spini “norme sulla salvaguardia, il restauro e la valorizzazione dei Castelli della Lunigiana storica”. La legge era stata presentata per essere discussa anche da un'apposita commissione ma era necessario definire i limiti di azione e gli interventi necessari. La pubblica amministrazione era inoltre da poco rientrata in possesso di alcuni Castelli della Lunigiana che erano di proprietà privata, ma versavano in condizioni di estremo degrado a causa degli alti costi per il mantenimento e l’incuria. La proposta di legge però richiedeva che nel progetto fossero specificati i castelli oggetti del restauro e le destinazioni d’uso, con l’intento di attuare un mero intervento di recupero del bene, ma di restituirlo alle comunità e farlo integrare nelle trame del tessuto sociale.
A seguio del fallimento della proposta i finanziamenti furono trovati grazie ai fondi FIO, ossia il Fondo per gli Investimenti e l’Occupazione, creati nel 1982 con lo scopo di sostenere gli investimenti pubblici, soprattutto tramite l’analisi di progetti di rapida esecuzione e di importante impatto sociale. Sono infatti presenti volumi rilegati relativi interventi richiesti per gli anni 1986 e 1988 su Luni e i Castelli della Lunigiana per il completamento dei restauri e la valorizzazione del sistema museale, presentati dal Ministero per i Beni Culturlai e Ambientali e le Soprintendenze per i Beni A.A.A.S di Pisa, per i Beni A.A. e per i Beni Archeologici di Genova e corredati di schede, progetti e dati economici.

Condizione di accesso:

accessibile previa autorizzazione

Compilatori

  • Schedatura: Cristiana Farci (archivista) - Data intervento: 05 luglio 2018