Ente Asili Infantili della Lunigiana e Garfagnana ( 1921 - 1974 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Profilo storico / Biografia

L’idea di istituire un Ente Asili Infantili della Lunigiana e Garfagnana si fa strada a seguito di due distinte iniziative: la nascita del Comitato Lombardo sorto a Milano in soccorso ai comuni danneggiati del terremoto del 6-7 settembre 1920 e la nascita del Comitato Lucchese sorto in seno alla Federazione Giovanile Cattolica Italiana di Lucca. Entrambe le iniziative avevano lo scopo di istituire asili infantili nei comuni della Provincia di Massa-Carrara duramente colpiti dal sisma.
Il Regio commissariato di Massa decise dunque di istituire un patronato provinciale concorrendo nella spesa sostenuta dai comitati predetti: da qui la costituzione del patronato in ente morale.

L’*Ente Provinciale degli asili infantili della Lunigiana e Garfagnana* fu costituito il 20 luglio 1921 come da statuto, con sede a Massa.

L’Ente cambia denominazione da provinciale a interprovinciale quando, con Regio Decreto n. 2490 del 9 novembre 1923, 17 comuni della Garfagnana vengono annessi alla provincia di Lucca.
Successivamente il Decreto del Presidente della Repubblica del 15 luglio 1955 scinde l’_Ente_ in Ente Provinciale degli Asili Infantili della Lunigiana con sede a Massa e Ente Provinciale degli Asili Infantili della Garfagnana con sede a Lucca. Da questa data dunque gli asili dei comuni garfagnini rientrano nella sfera di competenza dell’ente lucchese e cessa la documentazione ad essi relativa in questo fondo.

Il regolamento generale redatto nel 1923-24 – modificato in alcune sue parti nel corso degli anni – ci informa che gli asili dell’Ente erano indirizzati a bambini dai 3 anni fino alla scuola dell’obbligo.
Gli asili seguono le istruzioni e i programmi per gli Asili e Giardini d’Infanzia del regio decreto n. 27 del 1914.
I bambini venivano ammessi con certificato di nascita e attestato di vaccinazione e al momento dell’iscrizione era prevista la visita da parte del sanitario dell’asilo.
Per i bambini poveri l’iscrizione era totalmente gratuita.
Durante le vacanze estive era prevista la possibilità di organizzare cure speciali come colonie climatiche, balnerai ecc. (come documentato nella serie Colonie marine).

Le prime località scelte dal Comitato Lucchese, come risulta da una relazione del 15 luglio 1921 (prima dunque della costituzione dell’Ente), per l’erezione dei primi asili sono: Pieve Fosciana, Villacollemandina, Camporgiano, Sillano, Piazza al Serchio, Vagli Sopra, Villafranca.
Questi primi asili vengono denominati baracche, trattandosi di prefabbricati in cemento armato. Nel fondo archivistico si trovano numerosi riferimenti alle baracche asilo, di cui si lamenta in vari casi l’inagibilità o la scarsa convenienza ad accogliere i bambini e le loro insegnanti, a causa dell’inevitabile usura causata dallo scorrere del tempo; nel corso degli anni le baracche saranno sostituite da edifici veri e propri, in alcuni casi ceduti o venduti da parrocchie o privati, in altri casi edificati ex novo.

Durante gli anni di attività dell’Ente, numerose sono le richieste da parte di comitati o asili già esistenti di entrare nell’ambito di competenza dell’Ente per riceverne finanziamenti, ottenendo tuttavia per lo più parere negativo. Dal canto suo l’Ente riceve periodicamente contributi statali da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, che sono puntalmente rendicontati. Tali contributi sono esplicitamente previsti dallo satuto, che elenca tra i mezzi patrimoniali di ciascun asilo:

  1. le rendite assegnate annualmente dall’Ente
  2. le oblazioni dei Consiglieri
  3. gli eventuali sussidi del Governo, dei Comuni e della Provincia
  4. le rette pagate dai bambini non poveri
  5. il provento dei pubblici trattenimenti e di qualiasi altra forma di beneficenza.

Lo stipendio del personale educativo è fissato dal primo Statuto a 250 lire mensili nette, ma nella revisione allo statuto del 1930 si specifica all’art. 17 che lo stipendio è fissato di volta in volta secondo le esigenze di bilancio. Nel corso degli anni numerose sono le richieste di arretrati da parte delle insegnanti, spesso pagate in ritardo nonostante il gravoso compito di gestire classi di 50 bambini, fino a che nel 1964 otto insegnanti sottoscrivono una lettera all’ente in cui lamentano l’esiguo stipendio di 25.000 lire mensili, chiedendo inoltre di diminuire a 30 il numero massimo di bambini per classe. L’esito della richiesta sarà un aumento dello stipendio, con rimborsi retroattivi, concesso solamente nel 1970. Si ravvisa del resto dalla documentazione una difficoltà oggettiva nel reperimento dei finanziamenti necessari al sostentamento dell’Ente, che di lì a poco sarà costretto a chiudere.

L’Ente cessa formalmente la sua attività il 1 ottobre 1974 e viene dichiarato estinto con deliberazione del Consiglio Regionale Toscano n. 278 del 22 maggio 1979.
Nella relazione del 19 novembre 1975 firmata dal segretario Pietro Milani si legge che la necessità di chiudere l’Ente è dipesa principalmente dalla scarsa disponibilità del Ministero della Pubblica Istruzione ad accrescere il contributo annuale, peraltro erogato in ritardo, con conseguenti difficoltà da parte della tesoreria a reperire i fondi necessari per il versamento degli stipendi, fatto aggravato dalla mancata nomina da parte della Regione Toscana di due consiglieri in sostituzione dei due deceduti nel frattempo, causando un cattivo funzionamento nel sistema dei pagamenti e un conseguente aumento dei debiti degli interessi passivi della banca.

Il patrimonio dell’Ente passa al comune di Massa con verbale del 7 agosto 1986.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Inserimento dati: Sara della Bianchina (Schedatrice) - Data intervento: 30 novembre 2018